Leila, il cui nome in arabo significa "scura come la notte", ha un sole tatuato sulla fronte, un simbolo che emana energia positiva per se stessa e gli altri. La sua autobiografia un intreccio tra la sua vita e la presenza costante della sclerosi multipla, un "mostro" che ha affrontato per molti anni. Nel racconto delle sue esperienze, emerge anche la storia della sua famiglia: profughi istriani che nel 1946 hanno raggiunto Mantova dalla Dalmazia.
Fin dall'infanzia, Leila stata afflitta dalla malattia, la sclerosi multipla, e nel corso del tempo ha sperimentato le sfide sia fisiche che emotive. Nel corso del libro, emerge il ritratto di una donna alla ricerca della serenit , sia nel campo sentimentale che professionale, mentre affronta le sfide imposte dalla sua condizione.
Attraverso le pagine del suo racconto emergono anche aneddoti ironici che ha osservato in luoghi ben noti e con figure famose di Mantova. Questa citt sembra a volte mescolare virt e vizi in modo ambiguo. Negli ultimi anni Leila ha accumulato esperienze significative che le hanno insegnato a valorizzare ogni aspetto della vita, a riconoscere la gratitudine per l'opportunit di essere viva e a mantenere la speranza in un futuro pi luminoso.
Leila Cattalini, nata a Mantova nel 1964, ha vissuto oltre cinquant'anni attraverso sogni, delusioni e sfide familiari, affrontando con determinazione la sua battaglia contro la sclerosi multipla. Laureata in Lingue e Letteratura straniera, ha anche vinto il titolo di Miss Lombardia nel 1984. La sua storia stata precedentemente condivisa nell'autobiografia intitolata La primaVera Leila nel 2014.