A seguito della sconfitta subita in Africa settentrionale tra il dicembre 1940 e il febbraio 1941 e alle pesanti perdite subite nella guerra contro la Grecia, il Regio Esercito italiano fronteggi una riorganizzazione che doveva permettere di essere attivi su tutti i fronti. La premessa della riorganizzazione dell'esercito voluta da Mussolini era che non era possibile ricostituire le divisioni perdute in Africa settentrionale, ma era tuttavia possibile creare un esercito in grado di combattere in Africa settentrionale, di provvedere alla occupazione dei territori nei Balcani (Albania, Grecia, Yugoslavia), e allo stesso tempo di essere in grado - se necessario - di provvedere alla occupazione dei territori francesi (Tunisia, Corsica, Provenza). L'aspetto pi importante della riorganizzazione era dato dalla volont di Mussolini di incrementare la presenza italiana sul fronte russo, dove gi combatteva il Corpo di Spedizione Italiano in Russia. A queste varie esigenze si aggiunsero poi i piani per l'invasione di Malta, mentre le carenze nella produzione di mezzi e di armamenti limitavano la possibilit di creare delle moderne unit meccanizzate. Alla fine la "Armata del Duce" non venne formata, e la prevista riorganizzazione fall mentre nuove divisioni venivano inviate sul fronte russo e i reparti previsti per l'invasione di Malta venivano inviata a El Alamein
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