"Con "Il dramma della prefazione", Angela Ada Mantella stilla l'essenza del teatro. La brucia. In una fiammata che traccia per sempre l'istante dell'autore. Lo pone in un buio che possiede negli occhi infinite immagini. solo. Come solo ogni lettore. Come ogni attore. Come ogni spettatore. Qual la domanda? Alle "sue" voci fa dire, all'unisono: qui nessuno pu rispondere. Qualcuno, con coraggio, pu farlo: lo scrittore-autore. Che afferma, infine: tutta fantasia... nulla, nulla di reale. Gi . Un soldato su un cavallo di legno, a destra. Un soldato su un cavallo di legno, a sinistra. Luci che tagliano il buio. Silenzio. Ed battaglia di eserciti grandi come sciami. Nulla reale. Tutto reale. Siamo a teatro." Gianpiero Menniti, Giornalista e scrittore, critico d'arte e letterarioOtto personaggi, nati (in un big-bang) dalla fantasia di uno scrittore, impossessandosi del libro che stanno vivendo, prendono il sopravvento e cercano nella prefazione la vita del loro autore. Tema centrale del dramma l'edipo inteso nella sua pi vasta accezione: il figlio che spodesta il padre, l'allievo/il maestro, il paziente/il dottore, i personaggi/il loro autore, l'artista/Dio. Tentativo dell'autrice quello di creare, attraverso un gioco di rimandi, specchi e proiezioni (il Dottore il Lettore ma anche lo Scrittore/Attore, l'Autrice Antigone ma anche Giocasta ecc...), un'unit molteplice e multiforme che si chiude su se stessa, come un buco nero con una massa d'estensione infinita in uno spazio infinitesimo. In copertina: Maria Casalanguida, "Manichini", 1975, collezione privata
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